Una parte preponderante del territorio italiano è caratterizzata da una organizzazione spaziale fondata su “centri minori”, spesso di piccole dimensioni, ma in cui vive circa un quarto della popolazione italiana. In molti casi queste organizzazioni territoriali sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità ai servizi essenziali. Le specificità di questo territorio possono essere riassunte utilizzando l’espressione “Aree Interne”, zone significativamente distanti dai principali centri di offerta di servizi essenziali (come istruzione, mobilità e salute) ma che dispongono di importanti risorse ambientali (idriche, agricole e forestali) e culturali (beni archeologici, chiese, insediamenti storici e musei) che costituiscono un territorio profondamente diversificato.
Queste aree rappresentano un terreno fertile per implementare l'utilizzo delle fonti rinnovabili offerte dal territorio. Occorre far presente che il potenziale di sviluppo di cui dispongono hanno rilievo anche per due ordini di ragioni: gli ingenti costi sociali, in primo luogo, determinati dalla condizione in cui versano; in secondo luogo, il basso grado di accessibilità ai servizi di base (sanità, istruzione e mobilità), che riduce grandemente il benessere per la popolazione residente.
lla luce di queste considerazioni le Aree interne devono porre l'efficienza energetica tra le loro prime priorità. Grazie, infatti, allo sviluppo di infrastrutture energetiche più efficienti e di una cultura dell’energia, si potrà raggiungere, in un tempo prefissato, l’obiettivo di sostenere il fabbisogno energetico esclusivamente con le risorse rinnovabili disponibili localmente. In tal modo si possono liberare risorse e sostenere una crescita economica e un maggiore benessere collettivo.
L'attuale strategia per le aree interne madonite, ad esempio, prevede l'utilizzo di energia rinnovabile nei prossimi dieci anni con la copertura del fabbisogno elettrico delle comunità locali del territorio attraverso fonti energetiche rinnovabili che già oggi arrivano al 52%, aree interne che si candidano per essere riconosciute come una delle 30 green community previste dal PNRR. Il progetto di ricerca avrà lo scopo di studiare e di analizzare proprio l'area interna madonita riguardo alle potenzialità territoriali per lo sviluppo di green community, monitorare ed esaminare la normativa di settore e l'evoluzione legislativa in materia. Ciò permetterà una attività di supporto allo studio e all'analisi della modulistica contrattuale, nonché la realizzazione di un report dei dati ottenuti con la relativa presentazione ai Comuni interessati. Anche il ricorso agli strumenti di finanza sociale, quali i Social lmpact Band (SIB) per la realizzazione delle attività su indicate saranno oggetto di indagine, con la finalità di creare green community. Infine la realizzazione di un vademecum che raccolga informazioni a beneficio delle autorità locali e dei cittadini propedeutico a rendere le Madonie 100% rinnovabili in 10 anni, grazie al ricorso ad un modello di poligenerazione diffusa.
CHIARA ONORATI
Attualmente Dottoranda (Ph.D. student) in Civil Law and Constitutional Legality presso UNICAM School of Advanced Studies. Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Camerino nell’Anno Accademico 2019-2020. È “Esperta in Diritti della Persona e Emergenze Sanitarie” a seguito di frequenza e superamento della prova valutativa finale superata con profitto; “Esperta di Laboratorio di scrittura giuridica” ed “Esperta D.I.LEX”. Ha conseguito Attestato di Abilitazione all’Insegnamento a seguito del Percorso Formativo PF24 nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche rilasciato dall’Università di Camerino. Ha organizzato Convegni, Simulazioni processuali, Laboratori di ricerca giuridica e Colloqui di Orientamento Professionale. Ha conseguito Attestato di Partecipazione allo PSEFS, acronimo di Personalize Solution in European Family and Succession Law, progetto co-finanziato dal programma Justice dell’Unione Europea, svoltosi a Ljubljana. Una partnership fra l’Università di Camerino, la Fondazione “Scuola di Alta Formazione Giuridica”, l’Università di Rijeka (Croazia), l’Università di Lubiana (Slovenia) e l’Università di Almeria (Spagna)
ALESSANDRO FICILE
Attuale amministratore della SO.SVI.MA S.p.A. ha partecipato nella veste di Relatore a diverse decine di convegni e di dibattiti afferenti i temi della programmazione negoziata, della progettazione integrata, del capitale sociale territoriale, dei distretti produttivi, agricoli e turistici e dei processi di sviluppo locale in genere.
Ha costruito la propria esperienza “lavorando sul campo” ed ha contribuito a dare vita a quello che viene definito il cosiddetto “modello Madonie”, sperimentando formule organizzative inedite ed associandole a modelli partecipativi orizzontali, aperti ed inclusivi che, in parte, si richiamano alla migliore esperienza di Adriano Olivetti.
Collabora attivamente con diversi istituti e fondazioni internazionali e con i maggiori istituti nazionali operanti nel campo dello sviluppo locale ed in tale ambito ha partecipato a diverse indagini conoscitive ed a diverse pubblicazioni.